Until we meet again: Capitolo Speciale 4

OLTRE IL CIELO

“Dove stai andando, In?”

Alzando lo sguardo, gli viene chiesto da un ragazzo dalla pelle scura, il cui aspetto è quello di un vero meridionale, con una benda sulla fronte per proteggere gli occhi dalle perle di sudore. 

Con una mano tiene il martello e con l’altra si asciuga il sudore dalla fronte, rivolgendosi al ragazzo che intende andarsene.  

“Mi fa male la testa. Credo che mi stia ammalando, voglio prendermi un po’ di tempo per fare un pisolino di almeno mezz’ora.” InTouch dice, mentre il secondo uomo svita il tappo della bottiglia bevendo acqua.

Hanno fretta di completare il compito universitario in tempo.  

“Allora vattene. In queste condizioni, morirai sicuramente. Perché non vai a casa?”

Il ragazzo dalla pelle scura si raddrizza la benda e torna a pulirsi il viso e gli occhi. Il suo amico lo infastidisce.

“Ho detto che puoi andare. Ricordati di prendere anche il farmaco.” Dice, gettando una busta bianca di medicinali e tornando al lavoro. 

In annuisce e mette la medicina in tasca, poi si dirige verso una bottiglia d’acqua. Va verso il retro dell’edificio della facoltà, dove è relativamente tranquillo. 

InTouch è un ragazzo allegro e socievole, è facile per chiunque fare amicizia con lui. Si vede che non c’è un solo studente del primo anno che non lo conosce. 

Molti, ragazzi e ragazze, hanno cercato di avvicinarsi a lui, ma ha sempre rifiutato con cortesia, perché non ha intenzione di avere un’amante. Fino a quando, qualche mese fa, il più giovane ha improvvisamente chiesto…

“Phi, come ti chiami?”

“Korn.”

Da allora, questo nome esce dalle sue labbra ogni giorno, ogni minuto. Il figlio del famoso usuraio, il mafioso con cui nessuno vuole comunicare. 

Sembra solo e diventa l’obiettivo principale di InTouch. 

I suoi amici si stupiscono delle azioni di In ogni minuto. Flirta con Korn così apertamente e, indipendentemente da ciò che i suoi amici dicono nel tentativo di fermarlo, InTouch non ascolta quando si siede ad aspettare P’Korn prima del tramonto, incurante del fatto che questo ragazzo sarebbe arrivato o meno. 

Il suo amico rimane intorno a InTouch segretamente, preoccupato che un giorno ci sarebbero stati dei problemi.

Pensava che il suo interesse fosse temporaneo e che sarebbe passato presto, ma alla fine P’Korn accetta di uscire con lui, trasformando questo incidente nel più importante pettegolezzo dell’università. 

Il suo amico pensa che forse vuole solo divertirsi. Che tutto questo è solo un amore unilaterale di InTouch.  

Un ragazzo si dirige verso il fondo dell’edificio, verso un tavolo di legno dove di solito riposano gli studenti. 

Le chiome verdi degli alberi proiettano ombre sul terreno, invitandolo a sdraiarsi. Vede l’amico sonnecchiare vicino a sé. 

“Stai bene? In…”

Vede un paio di gambe avvicinarsi a InTouch. Un altro ragazzo si accovaccia accanto al suo amico. È il ragazzo che si è definito figlio di uno strozzino senza cuore. 

Da una pacca sulla testa di In e il suo sguardo tenero sembra così eccitato che il ragazzo dalla pelle scura si strofina gli occhi per assicurarsi di non avere le allucinazioni.  

P’Korn ha svegliato In toccandolo e lo ha costretto a prendere medicine e acqua. In ricambia il sorriso e cerca di parlargli, mentre Korn, con un’espressione inespressiva sul volto, prende un fazzoletto per asciugare il sudore dalla fronte di In.

Poi P’Korn tocca la fronte di InTouch per misurarne la temperatura, e quindi bacia delicatamente la punta del naso e le guance pallide, mentre entrambe le mani sono strette insieme. 

Questo è amore tenero. 

Il ragazzo che li osserva svita il tappo della bottiglia e la sorseggia. 

Un lieve sorriso appare sulle sue labbra, riempiendo il suo cuore di una sensazione di calore.

Questo non è amore non corrisposto…. 

Il ragazzo guarda il cielo azzurro, alza le mani e fa un ampio sorriso.  

Ha inviato la sua benedizione all’immenso cielo.

L’officina è piena, perché molti clienti vengono a riparare le loro auto per la maggior parte del tempo. 

Un uomo grande e grosso dalla pelle scura, è in piedi davanti all’auto, ascoltando il rumore del motore con la sua solita abitudine.

“Ehi, la Vios bianca è pronta?”

L’uomo apre l’elenco delle auto riparate. Ricorda che l’auto aveva dovuto essere riparata a causa di un forte rumore in frenata.

“Pronta. Il proprietario è arrivato.” Risponde, facendo un cenno di saluto. 

Un giovane in uniforme universitaria si alza e sorride all’uomo che gli consegna le chiavi dell’auto e accetta il pagamento della riparazione.  

Gli occhi luminosi provocarono un sentimento contrastante. Forse perché guarda quel ragazzo da molto tempo, si volta e lo guarda negli occhi. Ma invece di uno sguardo spaventato che mette in crisi la maggior parte delle persone a causa degli occhi feroci del proprietario del negozio, questo ragazzo sorride e annuisce, costringendolo ad annuire in risposta.

I suoi occhi e il suo sorriso sembrano così familiari. Come da vecchi ricordi. Il proprietario del garage vorrebbe avvicinarsi al ragazzo e parlare, ma la voce degli operai lo ha riportato al lavoro. 

Quando si volta, il proprietario della Vios bianca se ne sta già andando.  

“A chi assomiglia?”

La mano grande trova il documento corrispondente e lo gira. Guarda il nome del proprietario dell’auto, ma non lo riconosce…

Pharm Trivinit…  

Le sopracciglia si aggrottano violentemente mentre l’uomo riflette costringendo gli operai a chiedere al capo di andare da un’altra parte per non spaventare gli altri clienti. 

Decide di uscire e fare shopping. Anche se il tempo non è dei migliori, una brezza fresca gli distende le sopracciglia.

In…  

Il nome di un vecchio amico, dimenticato da quasi tutti, gli balza alla memoria. Ricorda il giorno in cui i genitori di InTouch hanno informato l’università che il ragazzo era morto in un incidente e che il suo fidanzato si è semplicemente trasferito per studiare all’estero. 

Questo è stato uno shock per l’intera facoltà, che ha perso un buon amico. Il funerale è stato così rapido che nessuno ha avuto la possibilità di parteciparvi.  

L’uomo sorride tra sé e sé ricordando quel giorno in cui ha pianto, le lacrime gli salgono agli occhi. Tutti hanno raccolto fondi per onorare la sua memoria.  

“Dannazione.” Si asciuga le lacrime che gli scorrono sul viso, poi alza le mani al cielo, chiedendo di nuovo: